Recensione sul libro del dott. Umberto Mendola “Status Criminale – Analisi Criminale della Gestione COVID-19”
rottamazione giustizia

Alla presenza di un folto ed attento uditorio, in data 3 maggio scorso si è svolta a Casarano nei locali della libreria “Dante Alighieri”, la presentazione del libro Status Criminale – Analisi Criminale della Gestione COVID-19“, scritto dal Dott. Umberto Mendola criminologo e investigatore forense, con la collaborazione del Dottor Gabriele Segalla, biochimico ricercatore indipendente, dell’Avvocato Antonietta Veneziano e dell’Ingegner Giovanni Trambusti esperto in scienze e statistiche.

All’evento, oltre all’autore del libro, il quale ha illustrato le parti salienti del suo elaborato, ha partecipato il Prof. Cosimo Lorè criminologo e giurista che, dopo la prolusione iniziale, ha affrontato i vari temi caldi delle problematiche trattate nel saggio, successivamente l’Avv. Alfredo Lonoce ha offerto alcuni spunti di riflessione su quella che non è stata soltanto una emergenza sanitaria, ma soprattutto una emergenza giuridica, l’emergenza della compressione dei diritti e quella della violazione di quella Costituzione in cui sono scritti quei diritti a tutela di tutti.

Nel suo libro il dott. Mendola si è occupato degli aspetti critici dell’emergenza sanitaria e degli effetti avversi derivati dalla vaccinazione.

Nel testo vi sono i grafici ricavati da documenti pubblici che indicano dati reali difformi da quelli forniti dai media.

In materia di mascherine viene fornita la dimostrazione scientifica che il loro uso è stato inutile, sia in Italia che negli altri paesi oggetto dell’esame.

Il libro analizza secondo la metodologia di un criminologo una serie di comportamenti, scientificamente anomali e anormali, posti in essere da chi in apparente solitudine ha deciso per tutti e fornisce prove univoche di quanto sia stata incauta e senza fondamento scientifico la condotta di chi ha adottato i vari provvedimenti che si sono via via succeduti dalla dichiarazione della presunta pandemia.

A corollario dei lavori di informazione ed analisi svoltisi a Casarano, aggiungo che abbiamo il dovere di conservare nella nostra memoria storica quello che è avvenuto durante quello scellerato triennio segnato dal condizionamento derivante da una paura inculcata sistematicamente e talvolta da un clima di un vero e proprio terrore.

Nel corso dell’emergenza sanitaria provocata dal SARS-CoV-2, virus che causa la malattia COVID-19, i politici, di concerto con i ricercatori delle multinazionali farmaceutiche, hanno sollecitato l’individuazione rapida di una nuova tecnologia vaccinale, quella dei vaccini mRNA.

Dopo una sperimentazione di massa, che in Italia è giunta a coinvolgere fino ad oltre 50 milioni di persone, è emerso che i cd. vaccini non generavano immunità sterilizzante, ma lasciavano le persone, cui sono stati inoculati, vulnerabili alle infezioni e che inoltre inibivano le vie immunologiche essenziali, compromettendo così la segnalazione precoce dell’interferone.

L’aggiunta di N1-metilpseuduridina (m1) al vaccino mRNA in un modello di melanoma stimolava poi la crescita e le metastasi del cancro.

l’Italia si è collocata fra le nazioni con la più bassa percentuale di popolazione non vaccinata in base ai seguenti dati aggiornati al 24 settembre 2023 rilevati da Aifa e reperibili presso il Ministero della Salute.

Si registrano infatti in via semplificativa:

50.023.474 persone vaccinate, pari all’ 84,79% della popolazione;

912.748 in attesa seconda dose, pari all’1,55% della popolazione

40.500.438 persone vaccinate con terza dose, pari al 68,65% della popolazione.

6.731.575 persone vaccinate con la quarta dose pari all’11,41% della popolazione).

L’enorme numero di persone vaccinate e l’esponenziale numero dei decessi per malori improvvisi, l’aumento dei casi di cancro e di altre patologie, ci induce a ritenere che non si può restare inerti, ma che sia necessario un approfondimento scientifico per fermare, nei limiti del possibile e con appropriati e mirati interventi sanitari, quella che ormai sembrerebbe esser divenuta una vera e propria strage di vittime innocenti e che subito dopo occorre mettere a disposizione della magistratura inquirente tutti i dati e la documentazione scientifica utile per consentirle di accendere un faro per far emergere la verità ed accertare le responsabilità di ciascuno nell’intera vicenda pandemica.

Ce lo chiede chi non ha voce per farlo, ce lo chiedono quanti hanno subito danni da effetti avversi, ce lo chiede chi non è più con noi, ce lo chiede l’interesse superiore della GIUSTIZIA su cui ogni ordinamento autenticamente democratico fonda le sue basi ed in cui ogni cittadino ripone la sua fiducia!